Milano: il Cenacolo Vinciano
Un comune di circa 1 milione e mezzo di abitanti, capoluogo della regione Lombardia, immerso nella prospera e industrializzata Pianura Padana e a 122 metri sul livello del mare. Nominata nel 286 d.C. capitale dell’Impero Romano d’Occidente, questa città ha rappresentato per anni, grazie al Vescovo Ambrogio, divenuto poi santo e suo protettore, il più importante centro della cristianità occidentale. Allora avete capito di quale città stiamo parlando? Esatto proprio lei, Milano. Energica e vitale, Milano è il cuore pulsante di tutta l’economia nazionale, il suo fascino risiede soprattutto nella mescolanza tra il classico e il moderno, tra la maestosità dei suoi monumenti, l’imponenza delle sue antiche basiliche e l’avanguardia delle nuove mode. Un equilibrio incredibile ma assolutamente perfetto. Ma la bellezza di Milano non finisce qui. Ripercorrendo la vita di un ospite illustre che in questa città ha vissuto, lasciando opere d’arte divenute patrimonio assoluto dell’Umanità, sarà possibile conoscere Milano sotto un’altra veste, con altri occhi, e quale modo migliore di farlo se non partecipando ad un Tour e visita guidata dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. È attraverso questo tour, e grazie naturalmente alle storie e alle vicende raccontate da una guida locale certificata, che scoprirai i segreti, la vita, le opere e le tecniche pittoriche di uno degli artisti più importanti al mondo.
Cose da sapere sull’Ultima Cena di Leonardo da Vinci
Uno dei luoghi più belli legati sia alla figura di Leonardo che a quella di Bramante, è senza dubbio la splendida chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cui tribuna e il cui chiostro sono attribuiti proprio al Bramante. Ad essa è stato riconosciuto il titolo di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, in quanto una delle massime testimonianze dell’arte rinascimentale assieme al Cenacolo, che Leonardo definiva soltanto “La Cena”, celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci posto all’interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie. Commissionatogli da Ludovico il Moro, Leonardo lavorò al Cenacolo per tre lunghi anni e per la sua realizzazione sperimentò una tecnica del tutto nuova. Infatti, non si tratta di un affresco ma di un dipinto murale eseguito a secco. Leonardo lavorò duramente a questo dipinto per raffigurare una delle scene più toccanti del Vangelo, quando Cristo annuncia l’imminente tradimento di uno degli apostoli. A differenza di tutti gli artisti precedenti, Leonardo coglie il momento esatto in cui Gesù ha appena finito di parlare, quindi coglie l’effetto di questa terribile rivelazione che si diffonde come un’onda d’urto su tutti i presenti. Era il 1497. Il Cenacolo di Gerusalemme sembra quasi una prolunga del refettorio milanese. Lo spettatore viene calamitato al centro della scena e diventa testimone di un evento, una strategia precisa e sorprendente. Dunque Leonardo non è solo un’artista, un maestro, uno scienziato, ma è un mondo, un mondo che non si finisce mai di scoprire.